venerdì 9 aprile 2010

Controcatechismo


Dio è al suo secondo errore. Solo che ancora non ha deciso di rimediare.
Al primo ci ha provato a rimediare. Il primo lo aveva confessato Dio stesso a Noè, dicendogli che aveva sbagliato tutto e voleva rifare tutto da capo. 
E ha fatto il diluvio.

Dopo il diluvio Dio ha iniziato il secondo errore, è andato da Abramo e gli ha detto voglio fare con te una grande nazione.
E Abramo ha fatto Isacco (ma anche Ismaele che dopo un bel po’ ha generato Maometto), e Isacco ha fatto Giacobbe e Giacobbe ha fatto 12 figli da cui sono nate le 12 famiglie ebree tra cui i Cohen, i Levi, ecc., e uno dei 12 figli era Giuseppe, il quale se ne è andato in Egitto perché lì in Mesopotamia dove stavano non andava d'accordo con gli altri 11 fratelli.
E allora Giuseppe in Egitto fa una grande fortuna presso il faraone e poi chiama a sé gli 11 fratelli.

E dopo tante generazioni di figli e nipoti di Giuseppe il faraone di turno si arrabbia e dice basta.
E allora fa la prima strage degli innocenti.
Ma da questa strage la mamma di Mosè salva Mosè. E Mosè va a finire, guarda caso, proprio dal faraone. Ma Mosè dopo un po' si rompe e con suo fratello Aronne va dal faraone e dice che se ne vuole andare con il suo popolo. 
E il faraone gli dice di no. E allora Mosè con suo fratello Aronne fanno venire le 12 piaghe d'Egitto, tra cui bubboni e rane, e la seconda strage degli innocenti (questa volta egiziani).
E allora il faraone li lascia andare anche se subito dopo cambia idea e rimane sepolto nelle acque del mar rosso.

E il popolo di Mosè e di suo fratello Aronne si perde per 40 anni nel deserto su e giù.
E ogni tanto, per colpo di culo, Mosè incontra Dio.
Una volta lo incontra sul monte Sinai e Dio, per l'occasione, gli dà le tavole.
Mosè torna KARAN cioè “raggiante” dal monte Sinai per far vedere le tavole al suo popolo.
Ma i latini ignoranti del medioevo non riuscivano a tradurre Karan e quindi hanno pensato che a Mosè gli fossero spuntate le corna (karan- cornuto) ecco perchè Michelangelo, in San Pietro in vincoli, gli scolpisce le corna al Mosé molti anni dopo: un errore di traduzione.

Ma insomma, continuando, quando Mosè torna karan o raggiante con le tavole, trova il suo popolo in adorazione di un vitello d'oro e allora si arrabbia come una iena e spacca le tavole.
 Allora Dio questa proprio non gliela perdona e infatti gli dice che per questa intemperanza lui sarà il solo a non entrare nella terra promessa.
Alla faccia della gratitudine.

Fortunatamente Dio aveva conservato una copia delle tavole e le dà a Mosè la volta dopo che lui risale sul Monte Sinai.
 Poi Mosè come promesso da Dio, muore mentre le 12 tribù figlie di Giacobbe e nipoti di Isacco e bis nipoti di Abramo e bis bis nipoti di Noé (perché abramo è figlio di Noé e di sua moglie Tirah) entrano finalmente nella terra promessa.

Lì nella terra promessa si fanno spazio, ammazzano un po’ di vicini, poi arriva Salomone che è un re abbastanza pacifico, ma prima c'è stato il re Saul al tempo del profeta Elia che lo unge del Signore e annuncia la venuta del messia.

E la terra promessa si divide in due perchè le 12 tribù litigano, a nord la Giudea a sud la Galilea.
E passa il tempo.
Passa il tempo, e arrivano i romani che intanto che il tempo passava avevano fatto tante cose senza assolutamente l'aiuto di Dio.
Avevano fatto tutto da soli. In proprio. 
In Grecia, in Gallia, in inghilterra, in Spagna, in Pannonia, in Tracia, in Persia, tutto come se niente fosse.
Una grande nazione anche loro.

I Romani quindi occupano la terra promessa.
E un anno di quelli, molto fatidico per sua natura propria, nasce Gesù che, propriamente, può dirsi un eretico.
Infatti, adotta la tecnologia del battesimo introdotta da Giovanni Battista, ignora il sabato quando non serve, fa miracoli in lungo e in largo e disturba tutti quelli che c'erano, dicendo che era il Messia ma senza mai ammetterlo veramente.
Infatti continua pervicacemente, nel vangelo di Matteo, a dichiararsi figlio dell'uomo.
E francamente non si capisce l'ovvietà contraddittoria.

Lo crocifiggono come per i delinquenti comuni (i romani erano spicci) e poi risorge dopo tre giorni ma lo vedono in troppo pochi a dire il vero.
Non è stato propriamente un fenomeno mediatico benchè ci sia stata una forte risonanza.

Di Dio francamente nessuna traccia da allora, a parte gli apostoli, tutti molto sfortunati.

San Paolo qualche decennio dopo cade da cavallo, batte la testa, si converte e dice che tutti i preti devono essere casti.
Da allora, la sublimazione del sesso si tramuta in pedofilia quando la ciambella non gli riesce, mentre quando gli riesce diventa misticismo.

E quindi giù con i Santissimi Santi, e Sant'Agostino, Sant'Tommaso e San Francesco e Santa Chiara, e Santa Teresa d'Avila che con Dio ha rapporti molto intimi, ma anche Santa Caterina, Santa Rita, San Crispino, Sant'Antonio da Padova, San Giacomo o Santiago, e tutti gli altri santi del calendario che, insieme a questi già citati, sono gli unici ad avere un rapporto diretto con dio.
Gli altri spingano.

Insomma Dio è diventato un affare di pochi e anche se gli abbiamo costruito chiese e cattedrali perché stesse comodo e abbiamo inventato numerosi stili di accoglienza, passando dal romanico al gotico al barocco al neoclassico e moderno e post moderno, in chiesa dio ci va poco.
Questo è un fatto.

Sembra che privilegi i luoghi ameni, bucolici, isolati.
Un dio timido.

Anche la Madonna. 
La Madonna si fa vedere solo nelle grotte o sui dirupi. E piange.
E ha ragione.
Lei ha tutte le ragioni. 

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