Luttazzi
dicono abbia fatto un pezzo di teatro.
A me, per
un momento, è sembrata la piazza di Munster dell'Opera al nero, la città
assediata degli anabattisti che in rivolta contro i cattolici caddero, a causa
della paura e della fame, per quel breve lasso di tempo che l’inquisizione
concesse loro prima di bruciarli tutti, nelle stesse nefandezze, nello stesso
orrore.
Il
rischio di cadere nel precipizio degli assediati dove si incarna lo stesso
furore del nemico, si è sostanziato nel sedicente pezzo di teatro di Luttazzi
perdutamente esaltato nel delirio di ribelle riformato, nel paragone fra una
donna (prima impaurita e poi lieta dell’inculatura) e l’Italia di Berlusconi.
Con tutti
i maschi emancipati a questo godimento dello spirito anale, mi chiedo perché
Luttazzi sia ricorso al genere femminile per il suo neanche troppo innovativo
paragone.
Mi chiedo
perché le donne abbiano riso.
Mi chiedo
perché non gli abbiano fatto il culo, a Luttazzi.
Forse, in
fondo, è quello che desidera.
Per il
resto ringrazio Santoro, dagli spalti sulle mura della città assediata di
Raiperunanotte, ho respirato il vento della libertà.
http://senzaverso.blogspot.com/2010/03/il-culo-di-luttazzi.html