martedì 30 marzo 2010

Il culo di Luttazzi

RAI per una Notte: di Luttazzi non ho condiviso la scelta del genere del soggetto possessore del culo. Credo, a spanne, che la maggioranza di culi stia nel genere opposto a quello indicato da Luttazzi. Quindi il paragone fra il soggetto inculato e l'Italia che vota per Berlusconi avrebbe dovuto essere fatto al maschile. Arci Gay permettendo (o meno).
Luttazzi dicono abbia fatto un pezzo di teatro. 
A me, per un momento, è sembrata la piazza di Munster dell'Opera al nero,  la città assediata degli anabattisti che in rivolta contro i cattolici caddero, a causa della paura e della fame, per quel breve lasso di tempo che l’inquisizione concesse loro prima di bruciarli tutti, nelle stesse nefandezze, nello stesso orrore.
Il rischio di cadere nel precipizio degli assediati dove si incarna lo stesso furore del nemico, si è sostanziato nel sedicente pezzo di teatro di Luttazzi perdutamente esaltato nel delirio di ribelle riformato, nel paragone fra una donna (prima impaurita e poi lieta dell’inculatura) e l’Italia di Berlusconi.
Con tutti i maschi emancipati a questo godimento dello spirito anale, mi chiedo perché Luttazzi sia ricorso al genere femminile per il suo neanche troppo innovativo paragone.
Mi chiedo perché le donne abbiano riso.
Mi chiedo perché non gli abbiano fatto il culo, a Luttazzi.
Forse, in fondo, è quello che desidera.


Per il resto ringrazio Santoro, dagli spalti sulle mura della città assediata di Raiperunanotte, ho respirato il vento della libertà.

http://senzaverso.blogspot.com/2010/03/il-culo-di-luttazzi.html

martedì 16 marzo 2010

Uscire allo scoperto

3 giugno del 2008
Manifestazione nazionale sinti e rom organizzata da everyone e da altri gruppi - Foto di Silvio Cinque
A quando la prossima?

lunedì 15 marzo 2010

Il popolo del tornaconto e quello delle biblioteche

Mail di Silvio Cinque in risposta al Post "Il popolo del tornaconto"

Cara MaTe, ho l'ingenuità di pensare che le persone a cui la inoltro in copia criptata, compresa te, non voterebbero per "lui". Il problema che ci riguarda è profondamente morale nel senso che ci pervade spesso il non senso, avendo perduto un senso più alto. Come non abbiamo potuto risolvere il problema del conflitto d'interesse, il problema dei diritti delle persone, il problema della garanzia del lavoro e della vita che gira intorno ad esso?

sabato 13 marzo 2010

Morire di campo a 13 anni

Milano. Muore bruciato vivo un 13enne Rom nel campo di via Novara
di Alfred Breitman
Milano, 13 marzo 2010. Quando l'intolleranza uccide, chi ha dedicato la vita ai Diritti Umani non prova solo dolore, ma anche un senso di sconfitta. Quando la vittima dell'odio razziale è un bambino, il senso di frustrazione è vicino all'insopportabile. Non bastano le vite salvate, le tragedie evitate, per asciugare il pianto. Il dolore dei pochi, però, cresce così tanto da superare in grandezza l'odio dei molti e il giuramento si rinnova: "Affronteremo la violenza con lo spirito di pace, l'ingiustizia con il diritto, la crudeltà con la solidarietà e non vi daremo pace. Ci impegneremo fino al nostro ultimo respiro per la vita, per un mondo di uguali". Questa notte, verso le 3, un ragazzino di 13 anni è morto bruciato vivo nel campo Rom di via Novara, un luogo esemplare della persecuzione istituzionale delle minoranze razziali in Italia. Il programma che le Istituzioni milanesi si prefiggono di realizzare per combattere l'indigenza e l'emarginazione che affliggono tragicamente i Rom di via Novara si concentra, come sempre, in un solo, spietato termine: "sgombero". info@everyonegroup.com :: www.everyonegroup.com

venerdì 12 marzo 2010

Il popolo del tornaconto


Circola da qualche settimana in rete questo scritto di Elsa Morante.
Lo riproduciamo per chi se lo fosse perso:

martedì 9 marzo 2010

La logica del PD


L’unico vantaggio di procedere nella melma è che raramente si perde l’equilibrio.
E’ in virtù dell’appiccicume, della melassa dialettica, del vilipendio di Aristotele e della sua logica distillata nella congiunzione “E”, che lor signori del PD si prestano, sempre in qualche modo e mai nell’unico modo possibile, a risolvere la contrapposizione, confondendo la O con la E.
Quando si ha l’impudenza di affermare che si è contro il Decreto salva liste MA ANCHE con Napolitano, vuol dire che sei immerso nella melma, arranchi, certo, ma non cadi.
Il PD non perde mai occasione per dimostrarlo: il TAR ha ragione e il Presidente ha ragione, hanno tutti ragione, e la melma aumenta.
Speriamo che soffochino.