lunedì 5 marzo 2012

A Bersani non gliene riesce una

Ogni volta che il partito democratico prova a fare sfoggio delle sue idee piazzandole a prender aria alle primarie, insistendo sull'alta concezione della partecipazione democratica possibilmente condivisa in un ennesimo ma anche, c'è sempre un candidato sbucato da quel magma che chiamiamo società civile, un cane sciolto, un battitore libero che gi scippa l'osso, il comune, la provincia, lasciando tutti nello sconforto, specialmente Bersani che non si dá pace. Le primarie sono diventate un bagno di sangue, una punizione divina, una maledizione wodoo. Gli elettori del PD sembrano non aspettare altro: si mettono pazienti in fila dalla mattina presto, la tesserina in mano, il numeretto, mamma, babbo e parenti tutti, sembrano così affidabili, moderati, quell'elettorato sicuro, democratico, partecipativo, responsabile che non si sa che cosa gli è preso ultimamente ma voterebbe chiunque purché non sia indicato da Bersani o da Letta o Franceschini. E' una sciagura per questi poveri del PD che hanno perso qualsiasi capacità di comprendere la gente che dovrebbe votarli e che invece sono disposti a file estenuanti pur di fargli cucù e marameo. Bersani dice che le primarie sono un esercizio di democrazia, va bè, ma a questo punto non serve, sono irrilevanti. Basterá indicare un candidato che non sia del PD, che non ne abbia n'è l'aria, nè l'odore, l'informe manifestazione del pensiero, quel solito penzolare nel vuoto delle idee, e la scelta sará quella più aderente alla gente del PD. Che burloni questi moderati di centro sinistra! Fanno gli scherzi.

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