Cara S.,
ho pensato in questi giorni
alle parole che possono darmi fastidio fisicamente.
Quella che più mi irrita è
"bilancio" coniugata in tutti i modi e abitata da qualunque
sentimento, anche di quelli innocenti in sé e per sé.
"Ho fatto un bilancio
della mia vita", "è ora di fare un bilancio", "sento che il
bilancio di questo rapporto non è in pareggio", "fai un bilancio e
poi decidi", "il bilancio è positivo", "il bilancio è
negativo", ecc. (anche eccetera mi irrita un po' ma la sopporto quando
proprio scappa e adesso mi è scappata).
Mi dà così fastidio che non
ritengo proprio né propizio spiegare il perché. Le ragioni sono innumerevoli e
tutte ovvie, cadono (nel senso di precipitare) nel non-senso di un significato
pretenzioso, nella stessa irritante pronuncia dal suono infelice che si chiude
in quel "cio" bloccando ogni via di fuga, ed è inutile che mi dici
che la parola è franca, perché bilancio non lo è.
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