sabato 25 maggio 2013

E tu sei amata



(2008?)

Amica mia diletta,
ci lascia soli l’amore. L’anima si ripiega a cercarsi, invasa da altro, conquistata dall’altro, da quell’unico altro, quell’unico nome, occhi e mani e respiri, quell’unico odore e sentire, quell’unoassoluto, e tu non sei tu.
Più.
Un giorno l’amore viene, leggiadro apre di un vento insolente le stanze stantie, solleva la polvere e confonde i ricordi, le idee sulle quali si è eretto il castello di carta, apre le porte dei luoghi più sacri e lasciati al silenzio, dove abbiamo riposto la nostalgia per partire alla guerra, per quel misero pezzo di vita che issiamo sulle nostre bandiere.
Quando l’amore viene, l’anima si gonfia di ignoto e si vuota di sé, si smarrisce e si domanda del senso perduto di un tratto, rubato da un dio capriccioso dal volto coperto. 
Ma il senso era lì che aspettava da anni, rifugiato nell’ultima stanza dopo il labirinto del drago. E il senso eri tu, l’essenza fissata nel tempo, nella smorfia che la storia ti ha scolpito sul viso, nei gesti che vani si credevano vivi.
Quando l’amore viene, ci taglia la testa di un colpo netto di spada, e tu non sei tu.
Più. 
L'anima vaga, impazzita di dolore e paura del vuoto di sé, si cerca nell’altro, in quell’unico altro che sa dove il dio ha nascosto la testa e le parole muoiono in gola.  L'anima si morde la coda, si avvolge e si svolge, respira l’attesa, prega in silenzio per la testa perduta che dorme fra le braccia di un dio.
E tu ti chiedi, Dove sono stata e dove intendo restare se non per questo insostenibile senso.
Sii leggera perché tu non sei tu. Più.
Le stanze si stanno riempiendo di fiori, il drago si è addormentato e il labirinto si è perso.
E tu sei amata.

1 commento:

monica ha detto...

Mia diletta, vuoi sposarmi?