giovedì 12 luglio 2018

La superiorità della razza spiegata dal cetriolo


E’ che per il razzismo ci vuole un’ideologia, un sistema di pensiero sulla superiorità della razza.

Ci hanno provato per alcuni secoli a dimostrare la superiorità di qualcuno, riuscendo solo a giustificare, malamente, il diritto del più forte e a palesare la bestialità nascosta al caldo di una bella ipotesi che non regge. L’apoteosi della superiorità ariana nazista si è appoggiata su un sistema di idee e dimostrazioni deliranti suffragate da una comunità scientifica prezzolata e impreparata.
A vederla tutta, siamo dei negri sbiancati, visto che siamo sapiens sapiens (non tutti pienamente sembra), e veniamo dall’Africa.
A vederla tutta, i cattolici sono ebrei sbiaditi, visto che Cristo era ebreo, eretico fin che si vuole ma ebreo.
A vederla tutta, basta un niente: un sillogismo semplice e ti ho fatto lo sporco negro e lo sporco ebreo. Campi di cotone e Auschwitz si sono retti solo su poche idee tenute insieme con lo sputo della violenza e della legge sociale che la giustificava.
Il problema, adesso, è che il sillogismo semplice su cui si regge la superiorità della razza non è più sostenibile. Anche i più ignoranti non riescono più a crederci (e se ne dispiacciono), né si riesce a trovare una teoria sostitutiva, un qualcosa che ci lasci tutti in pace dalla parte dei giusti, quelli che vincono.
Si potrebbe approfondire la possibilità di dimostrare la superiorità della razza attraverso il principio dell’” a chi tocca nun se ingrugna”, ma è difficile mettere sotto all’ “a chi tocca”, sempre gli stessi, perché qui l’economia gira alla velocità della terra, armata fino ai denti di cetrioli ciechi. E il pericolo in agguato è che si ingrugnino in parecchi visto che il cetriolo, per massima sfortuna, non è nemmeno razzista.

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