9 giugno 2016
Renzi dice che dopo i ballottaggi del 19 giugno userà il lanciafiamme con il partito.
Lui, il nominato, direi anzi, il Primariato, quel soggetto scelto dal vertice di segreteria, presentato al popolo del PD chiamato quel l'unico giorno a far festa, che si mette in fila, e paga l'obolo e crede, soltanto crede, di scegliere davvero il migliore. Come si fa a parlare di esercizio della democrazia quando le sezioni sono deserte, le decisioni sono prese nei circoli ristretti, le relazioni che contano sono fra quei pochi, i mestieranti e i disonesti. E il popolo del PD, paziente, si mette in fila, chiamato a scegliere ciò che è già stato scelto, digerito dal ventre grasso del partito, disposto a credere a qualunque stupidaggine, a qualunque leader salvatore gli si metta davanti, e prima Bersani, e poi Letta e poi Renzi e poi il nulla, sempre in fila davanti al nulla.
E adesso l' ultimo Primariato promette purghe staliniste, il pugno di ferro contro quella debole ribellione da parte della sopravvissuta (a quali compromessi) ala sinistra del partito o a quelli che troppo ingordi del piccolo potere territoriale, dai loro feudi e vassallaggi si sono fatti beccare a corrompere e a imbrogliare per raccogliere voti da chiunque, per potersi poi compromettere con chiunque. Senza vergogna.
E il popolo del PD si metterà in fila anche per le prossime primarie sciagurate, invece di fare di tutto questo un bel falò.
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