lunedì 5 ottobre 2009

La Cosa Berlusconi

di Josè Saramago
Pubblicato da El País il 6 giugno 2009 (traduzione non ufficiale di Mt@)

Non vedo che altro nome potrei dargli. Una cosa pericolosamente simile ad un essere umano, una cosa che dà feste, organizza orge e comanda in un paese chiamato Italia. Questa cosa, questa malattia, questo virus minaccia di essere la causa della morte morale della patria di Verdi se un rigetto profondo non irromperà nella coscienza degli italiani prima che il veleno smetta di corromperne le vene massacrando il cuore di una delle più ricche culture europee. I valori fondamentali della convivenza umana sono calpestati tutti i giorni dalle zampe viscose della cosa Berlusconi che, fra i suoi molteplici talenti, ha anche l’abilità funambolesca di abusare delle parole, pervertendone l’intenzione e il sentimento, come nel caso del Popolo delle Libertà, che così si chiama il partito con il quale è salito al potere. L’ho chiamata delinquente questa cosa e non me ne pento. Per ragioni di natura semantica e sociale che altri potranno spiegare meglio di me, il termine delinquente ha in Italia una connotazione negativa molto più forte che in qualunque altro idioma europeo. Per tradurre in forma chiara e incisiva quello che penso della cosa Berlusconi utilizzo il termine delinquente nell’usuale accezione utilizzata dalla lingua di Dante, sebbene sia dubbio il fatto che Dante lo abbia mai usato. Delinquenza, nel mio portoghese, significa in accordo con il dizionario e con la prassi corrente della comunicazione, “atto di commettere delitti, di disobbedire alle leggi o ai principi morali”. La definizione si inscrive alla cosa Berlusconi senza una piega fino al punto di sembrare una seconda pelle come l’abito che si indossa. Da molti anni la cosa Berlusconi sta commettendo reati di varia e tuttavia sempre dimostrata gravità. Paradossalmente non è che disobbedisca alle leggi se non che, ancora peggio, ordina di emanarle ai fini della tutela dei suoi interessi pubblici e privati di politico, imprenditore e accompagnatore di minorenni, e per quanto riguarda i principi morali, non vale la pena parlarne, non c’è nessuno in Italia e nel mondo che non sappia che la cosa Berlusconi è caduta
da molto tempo nella più assoluta abiezione. Questo è il Primo Ministro italiano, questa è la cosa che il popolo Italiano per due volte ha eletto perché gli serva da modello, questo è la strada per la rovina visto che, per trascinamento, si stanno via via eliminando i valori di libertà e dignità che hanno impregnato la musica di Verdi e l’azione politica di Garibaldi, quelli che fecero dell’italia del secolo XIX, durante la lotta per l’unificazione, una guida spirituale dell’Europa e degli europei. Questo è ciò che la cosa Berlusconi vuole buttare al secchio della spazzatura della storia. Smetteranno di permetterlo gli Italiani?

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